Teorema dell’unicità del limite
Sia una successione , vogliamo dimostrare che dove è unico :
Supponiamo (per ) che
passiamo allora alla definizione di limite di successione :
adesso prendiamo il massimo tra gli indici di partenza per cui valgono le due disuguaglianze lo stesso , infatti se prendo , allora valgono sempre lo stesso allo stesso momento siccome vale .
ma allora sicuramente abbiamo che :
adesso utilizziamo la DISUGUAGLIANZA TRIANGOLARE e la proprietà che dice che ,
ma scegliendo
\square$
Teorema del confronto
Vogliamo dimostrare che se , e
( ovvero definitivamente ) .
Supponiamo per che e fissiamo ( notiamo che è siccome abbiamo supposto per assurdo che ) e applichiamo la definizione per i due limiti :
ora prendiamo ovvero l’indice di partenza per cui valgono le 3 proprietà ( anche che ) e sostituiamo otteniamo :
otteniamo che
Teorema della permanenza del segno
Supponiamo ( caso finito ) che
Definiamo questo limite attraverso la definizione di limite :
Fissiamo
Poiché , anche , abbiamo che anche
cioè definitivamente ( da un certo in poi ), la successione è positiva.
Infinitesima per limitata = 0
Vogliamo dimostrare che se
- è LIMITATA
, che per definizione vuol dire che :
Iniziamo notando che siccome è LIMITATA allora per definizione tale che :
Inoltre siccome
utilizziamo ora una prop. dei moduli ( ) , una catena di disuguaglianze e il fatto che :
ora utilizziamo il fatto che e poniamo , ottenendo :
quindi otteniamo che
Convergenza numero di nepero e
Vogliamo dimostrare che la successione è convergente a : Dimostriamolo in 2 step :
- dimostriamo che è STRETTAMENTE CRESCENTE
- dimostriamo che è SUPERIORMENTE LIMITATA esiste il suo limite e vale
Stretta crescenza
Quindi dobbiamo dimostrare che esprimiamo con il binomio di Newton ovvero che :
quindi otteniamo che :
ora poniamo otteniamo :
ora confrontiamo e , e quindi ci chiediamo le seguenti disuguaglianze :
Limitatezza superiore
Lavoriamo sulla sommatoria e otteniamo qualcosa piu grosso :
notiamo ( grazie anche allo step precedente ) che :
ma siccome e passando ai reciproci otteniamo che
dove l’ultimo termine assomiglia a una serie telescopica , siccome rimane la testa e la coda ( come in un telescopio ) :
quindi possiamo concludere che
ha come maggiorante e dunque è LIMITATA SUPERIORMENTE .
Teorema degli zeri
Il teorema dice che sia ( definita in un intervallo chiuso e limitato ) e che sia CONTINUA in
e che .
intuitivamente nel grafico abbiamo :
dove se o viceversa , e che siccome la funzione è continua allora sicuramente passerà per un punto dove assumerà valore .
Costruiamo ricorsivamente due successioni e nel seguente modo ( si pensi come un algoritmo da ripetere ):
dove è il punto medio del segmento , quindi ci sono due possibilità :
- Se e ho finito
- Se infatti graficamente ( caso )
in questo modo considero un intervallo più piccolo di ricerca di questo punto dove la funzione mi farà 0.
Procedendo in questo modo ho definito una successione di intervalli tale che Inoltre sto garantendo che :
- siccome divido sempre a metà per volte abbiamo che la lunghezza da i dell’intervallo sarà Osserviamo inoltre che
- ovvero che va dentro verso destra (quindi cresce) e che va dentro verso sinistra e quindi decresce , quindi ottengo che ho una successione crescente e limitata ( siccome è maggiorata da e minorata da ) e analogamente è una successione decrescente e limitata. Quindi per il teorema delle successioni monotone, per entrambe le successioni esistono i limiti : ora devo dimostrare solo che ( siccome l’intervallo sarà sempre piu piccolo perché entra e entra )
Quindi siccome devo dimostrare che , allora la differenza dovrebbe fare , infatti :
Ora dobbiamo dimostrare che e quindi osservo che poiché è continua in allora per definizione di funzione continua in un intervallo :
(oppure viceversa , tanto l’importante è che sappiamo per costruzione che le immagini della funzione in quei punti sono discordi tra loro e quindi il prodotto è negativo) e quindi siccome e l’unica possibilità è che .
Teorema di Weiestrass
Il teorema di Weiestrass ci dice che : sia :
- Ipotesi :
- continua in
- Tesi :
- e
Prima di iniziare vero e proprio la dimostrazione , notiamo che siccome è insieme non vuoto, allora sappiamo che
ovvero l’estremo superiore dell’insieme . Inoltre sappiamo che esiste una successione tale che :
Infatti nel caso , notiamo che tale che :
ovvero che comunque prendiamo troveremo sempre un che sarà più grande di ma più piccolo di , tutto questo per definizione di estremo superiore di un insieme. Però ora siccome possiamo applicare il teorema dei carabinieri e concludere che anche .
Nel caso , sappiamo che tale che :
anche se cadrebbe la continuità e non il teorema di Weierstrass non vale più.
Iniziamo quindi la dimostrazione costruendo una nuova successione tale che :
Ora siccome è una successione limitata allora per il TEOREMA DI BOLZANO-WEIERSTRASS :
ovvero che esiste una sotto-successione convergente di .
Sappiamo inoltre , grazie alle ipotesi , che è continua in , quindi abbiamo che :
Concludiamo che quindi abbiamo :
quindi abbiamo dimostrato che :
Teorema di Fermat
Il teorema afferma che :
- Ipotesi : sia
- sia punto di minimo o massimo relativo
- derivabile in
- Tesi : ossia che è un punto stazionario ( ovvero che la tangente in quel punto è orizzontale )
Dimostriamo nel caso sia un minimo relativo ( similmente per il caso sia massimo relativo )
Iniziamo notiamo che siccome è derivabile in , allora per definizione di derivabilità in un punto , abbiamo che la derivata destra e sinistra in quel punto devono essere uguali alla derivata in quel punto :
quindi vediamo che segno ha , infatti notiamo che :
quindi vogliamo capire che segno ha . Ora siccome è un minimo relativo , per definizione di minimo relativo :
quindi sicuramente , quindi abbiamo che :
ora similmente per avremo che :
ma allora abbiamo la seguente situazione di segni :
quindi necessariamente .
Teorema di Rolle
Il teorema di Rolle afferma che :
- Ipotesi : sia
- continua in
- derivabile in
- Tesi : l caso
Iniziamo osservando che grazie alle ipotesi possiamo applicare il teorema di Weiestrass infatti abbiamo che :
quindi abbiamo due casi :
- e sono gli estremi otteniamo che è una funzione costante in , ma allora la derivata in ogni punto preso tra e , otteniamo che la retta tangente sarà infatti avremo che
- almeno uno dei due di e sono punti interni in , ma siccome sono uno un punto di massimo e l’altro un punto di minimo , possiamo applicare il TEOREMA DI FERMAT , infatti avremo che :
quindi abbiamo osservato che sia nel caso 1 che nel caso 2 , otteniamo che
.
Teorema di Lagrange o valor medio
Il teorema afferma che :
- Ipotesi : Sia
- continua in
- derivabile in
- Tesi :
dove sarebbe il coefficiente angolare della retta parallela alla retta tangente nel punto :
Iniziamo considerando una funzione ausiliaria :
calcoliamoci , :
Ora siccome abbiamo applichiamo il TEOREMA DI ROLLE , allora abbiamo che :
( vedi dimostrazione del teorema di Rolle che va usata per dimostrare questo teorema che stiamo dimostrando ).
Ora calcoliamo ( la derivata ) e poi , allora abbiamo che :
ma siccome siccome :
ovvero proprio la nostra tesi .
.
Teorema del criterio di monotonia
Il teorema afferma che :
- Ipotesi : sia derivabile in un intervallo
- Tesi :
- è CRESCENTE in
- è DECRESCENTE in
Dimostriamo 1. ( 2. è simile ) , per dimostrare che vale "" dimostriamo prima "" e poi "" :
""
Quindi per dimostrare che dobbiamo capire che segno ha il rapporto incrementale ( che sarebbe per definizione la derivata ) usando l’ipotesi che è crescente , quindi abbiamo che :
e quindi abbiamo dimostrato che risulta sempre .
""
Ora dobbiamo dimostrare la crescenza di ovvero che se prendiamo due qualsiasi basta che , quindi consideriamo questi due punti , e applichiamo il TEOREMA DI LAGRANGE in , siccome per ipotesi sappiamo che è derivabile , e quindi questo implica che sia anche continua , in e quindi lo è anche , quindi per il teorema di Lagrange abbiamo che :
quindi moltiplichiamo a destra e sinistra per per e abbiamo che :
ma siccome e quindi se aggiungiamo qualcosa di positivo a avremo necessariamente che :
che è proprio la crescenza di .
.
Teorema di De l’Hospital
Il teorema di De l’Hospital afferma che :
- Ipotesi : sia e funzioni derivabili in ( in un intorno destro di ) ()
- ( quindi abbiamo una forma )
- Tesi :
Iniziamo la dimostrazione estendendo e anche in ponendo in questo modo rendiamo continue e anche in . Ora consideriamo una successione in tale che . Ora notiamo che per vale il TEOREMA DI CAUCHY in , che ci dice che siano e continue in e derivabili in e che allora sappiamo che :
.Quindi applicando il teorema di Cauchy in allora abbiamo che :
ora notiamo che siccome ( dalle ipotesi ) abbiamo che :
Ora notiamo che siccome e , utilizziamo il teorema dei Carabinieri e otteniamo che anche .
Infine partiamo dall’ultima ipotesi di esistenza del limite della derivata delle due funzioni :
e notiamo che possiamo fare un “cambio di variabile” ( o teorema Ponte al contrario ) di con , siccome tutte e due , quindi abbiamo che :
ma grazie a Cauchy ( di prima ) abbiamo che :
ora rifacciamo un “cambio di variabile” di con , siccome anche in questo caso sia una che l’altra , quindi abbiamo che :
quindi abbiamo dimostrato che :
.
Formula di Taylor con resto di Peano
La formula del polinomio di Taylor con il resto di Peano ci dice che possiamo approssimare una funzione nel seguente modo :
ora per capire come dimostrarlo , portiamo a destra e quindi otteniamo :
ma siccome il resto di Peano è l’errore commesso dal polinomio di Taylor nell’approssimazione è definito come :
ovvero proprio quello che vogliamo dimostrare , infatti per definizione di -piccolo :
quindi la dimostrazione consiste nel svolgere un limite e dimostrare che fa . Iniziamo quindi da :
Criterio della condizione necessaria per la convergenza
Se la serie è convergente ( quindi si fa il test del limite , se allora possiamo dire che non converge )
Per ipotesi sappiamo che la serie converge
se facciamo un passo indietro e quindi per (converge lo stesso non frega niente se faccio un passo in indietro tanto ) quindi abbiamo :
inoltre notiamo che :
Criterio di Leibniz
Il Criterio di Leibniz dice :
- IPOTESI :
Sia una successione in e
- ( decrescente , anche definitivamente )
- TESI : La serie ( converge )
Dimostriamo quindi che la serie converge considerando la somma parziale e quindi che il , facciamo tutto in step :
- decrescenza di ( somma parziale dei termini pari ) : ( il successivo è piu piccolo del precedente )
- crescenza di ( somma parziale dei termini dispari ) : ( il successivo è piu grande del precedente )
- è limitata inferiormente
- è limitata superiormente
- limiti di e sono uguali
Osserviamo prima che “andamento” ha la somma parziale e infatti notiamo che :
quindi notiamo che
Decrescenza di
Notiamo che per la somma parziale pari ( )
ma siccome per l’ipotesi che la successione è decrescente ( il successivo è piu piccolo del precedente ) :
quindi se sommo a qualcosa di negativo allora il risultato sarà , quindi abbiamo che :
Crescenza di
Quindi analogamente notiamo che :
Limitatezza superiore e inferiore
Quindi ora notiamo che :
quindi grazie alla decrescenza di ( pari ) e crescenza di ( dispari ) , e notiamo che :
( questa situazione è la stessa nel disegno ) Quindi siccome è limitata superiormente e monotona crescente , per il teorema della successione monotona limitata inferiormente esiste il limite finito ( converge ) , analogamente per ( ma per teorema inverso ) :
Per dimostrare che , portiamo di la :
ma siccome :
quindi abbiamo che
dove nell’ultimo passaggio abbiamo usato l’ipotesi del criterio che .
Quindi abbiamo dimostrato che i due limiti sono uguali , e che quindi siccome le due somme parziali unendole otteniamo ( ) , abbiamo dimostrato che converge.
Limite notevole
Vogliamo dimostrare che : quindi siccome la funzione risulta pari basta anche fare per e notiamo che per ( basta di poco infatti ) , e quindi notiamo che
siccome
allora per il teorema dei Carabinieri anche per .
Disuguaglianza di Bernoulli
Vogliamo dimostrare che
Dimostrazione per su : PB : PI : Sappiamo quindi da PB che è VERA allora dimostriamo che è VERA anche
Iniziamo e notiamo che
quindi ora ci chiediamo se
.
Potenza di un binomio
Vogliamo dimostrare per che
Partiamo con il passo base :
Ora passiamo al passo induttivo :
- Ipotesi induttiva
- Tesi induttiva
Quindi iniziamo da per arrivare a e notiamo - utilizzando - che :
ora distribuiamo e con la sommatoria e abbiamo che :
ora lasciamo la prima sommatoria uguale e facciamo uno “shift” di indice per la seconda sommatoria , quindi passiamo da e quindi anche , ricordiamo però che ora nella seconda sommatoria ogni diventa :
ora “tiriamo fuori” dalla prima sommatoria il primo termine ( ) e dalla seconda sommatoria l’ultimo termine ( ) ( per poter “allineare” le due sommatorie e poi riunirle in una sola ) :
dove nell’ultimo passaggio abbiamo utilizzato che . Ora siccome le due sommatorie partono e finiscono dagli stessi numeri ( sono “allineate” ) , possiamo unirle in una sola :
Ora utilizziamo la REGOLA DI PASCAL che dice che :
quindi abbiamo che :
ora l’ultimo passo è “rimettere dentro” i due termini esterni tirati fuori prima , quindi dobbiamo ripartire con e finire fino a e quindi otteniamo proprio :
.
Vogliamo dimostrare che e che quindi siano irriducibili , non può essere scritto come , ma allora per dimostrare che , supponiamo per che può essere scritto come , ora eleviamo tutto al quadrato e quindi , ma se è pari allora anche è pari , quindi possiamo chiamare ma se è pari allora anche è pari. Quindi abbiamo ottenuto che sia e sono pari , da questo otteniamo una , siccome le nostre ipotesi erano che e erano “irriducibili” fra di loro , ovvero che erano coprimi, ovvero che non hanno nessun divisore in comune. coprimi
Teorema della media Integrale
Il teorema della media integrale afferma che :
- Ipotesi : Sia
- continua in e quindi integrabile in
- Tesi :
Iniziamo , osservando che siccome è continua in allora per il TEOREMA DI WEIERSTRASS , sappiamo che esistono il massimo e il minimo :
Ora possiamo osservare che se consideriamo una partizione dei soli punti , che chiamiamo , possiamo dire che allora che :
ma allora dividendo tutto per otteniamo che :
ora siccome si trova tra e , per il TEOREMA DEI VALORI INTERMEDI abbiamo che :
.
Teorema del calcolo Integrale
Il teorema del calcolo integrale afferma che :
- Ipotesi : sia continua in e definita la funzione , dove :
- Tesi : 1. è derivabile in e ( ovvero che è una primitiva di ) 2. sia una qualsiasi primitiva di ovvero che allora abbiamo che :
Tesi 1
Vogliamo dimostrare che data la funzione definita come nelle ipotesi , allora è derivabile in ed è una primitiva di , quindi dobbiamo “lavorare” con il rapporto incrementale di , quindi consideriamo con , quindi abbiamo che
quindi otteniamo che :
ora osserviamo che possiamo applicare il TEOREMA DELLA MEDIA INTEGRALE in , quindi otteniamo che :
ma siccome allora per confronto anche per , quindi otteniamo che :
ovvero proprio la nostra tesi 1. .
Tesi 2
Vogliamo dimostrare che se prendiamo una qualsiasi primitiva di ovvero allora possiamo usare la formula ( mostrata nella tesi 2. ) per calcolare l’integrale. Quindi per dimostrare la tesi 2 , possiamo partire dal fatto che è una primitiva , quindi vuol dire che , siccome anche per 1. è una primitiva di . Quindi possiamo osservare che :
ovvero la nostra tesi 2 . .
Teorema del confronto integrale
Il teorema afferma che:
- Ipotesi : siano e funzioni
- continue in con
- integrabili in
- Tesi :
- se converge converge
- se diverge diverge
Osservazione preliminare
Prima di dimostrare il teorema abbiamo bisogno di una osservazione fondamentale , ovvero che : sia con , e tale che sia integrabile in qualsiasi punto ( ovvero che comunque prendo un punto posso fare l’integrale della funzione ) e , sappiamo che anche la funzione integrale , definita come :
sarà crescente in . Infatti se considero due punti tale che allora ottengo che :
dove nell’ultimo passaggio deduciamo che anche siccome anche la funzione in .
( inoltre notiamo che partiamo da per capire che segno ha in modo da dedurre che è crescente , ovvero che comunque prendo due punti devo ottenere che )
Quindi se ho una funzione crescente in , allora ammette limite :
Dimostrazione
Ora dimostriamo il teorema considerando due funzioni e nel seguente modo :
ora siccome abbiamo la relazione ( ipotesi ) che , allora necessariamente con abbiamo che anche le due funzioni definite seguono la stessa “relazione” :
ma siccome grazie all’osservazione preliminare e alla permanenza del segno dei limiti , sappiamo che : sono funzioni crescenti allora ammettono limiti , quindi avremo che :
ma per definizione di integrale improprio otteniamo che :
e da questo otteniamo la tesi.